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Principali sviluppi dal maggio 2002 a oggi 2003, Landmine Monitor Report 2003

Principali sviluppi dal maggio 2002 a oggi 2003

Stati parte

AFGHANISTAN – L’Afghanistan ha aderito alla Convenzione di Ottawa l’11 settembre 2002. In seguito alla guerra ed ai profondi mutamenti politici e militari avvenuti tra la fine del 2001 e l’inizio del 2002, le attività di mine action sono cresciute notevolmente.

I finanziamenti devoluti alla mine action in Afghanistan sono ammontati a circa 64 milioni di dollari, più del quadruplo di quanto stanziato per il 2001. Le agenzie che si occupano di mine action hanno compiuto sopralluoghi in circa 25.4 kmq di territorio minato e 92.6 kmq di campi di battaglia, e hanno bonificato 22.5mq di terreni minati e 88.6 kmq di aree in cui si erano svolti combattimenti. In totale sono state distrutte 36.761 mine antipersona, 2.769 mine anticarro e 873.234 ordigni inesplosi. Le Nazioni Unite hanno interrotto temporaneamente le attività di bonifica nelle province orientali e meridionali del Paese a causa di una serie di aggressioni al personale addetto allo sminamento e ad altre attività umanitarie a partire dall’aprile 2003. Nel corso del 2002 più di 3.400.000 civili, tra i quali anche rifugiati e sfollati di ritorno alle loro case, sono stati oggetto di attività di sensibilizzazione sul rischio delle mine. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha registrato 1.286 nuove vittime da mine e ordigni inesplosi, ma si crede che molti incidenti con vittime non vengano denunciati.

ALBANIA – Più di 7.000.000 di metri quadri di territorio sono stati dichiarati liberi da mine nel 2002 in seguito a sopralluoghi e attività di bonifica. Nello stesso anno sono stati spesi circa 2.700.000 dollari in attività di mine action nel Paese. E’ stato formulato un piano d’azione nazionale di mine action per il 2003-2005 e nell’agosto 2002 si è tenuto un seminario per valutare e rivedere la strategia di sensibilizzazione al rischio delle mine. L’Albania ha ratificato il 2° Protocollo emendato sulle mine della Convenzione sulla Proibizione o sulle Restrizioni sull’Uso di Certe Armi Convenzionali che Potrebbero Essere Giudicate Eccessivamente Dannose o Aventi Effetti Indiscriminati il 28 agosto 2002.

ALGERIA – L’Algeria ha presentato il 1° maggio 2003 la relazione richiesta dall’art. 7 della Convenzione di Ottawa, dichiarando di possedere un arsenale di 165.080 mine e di volerne conservare per scopi di addestramento e ricerca 15.030: uno dei numeri più alti dichiarati dagli Stati parte. Il governo algerino stima che ci siano più di 3 milioni di mine sul suo territorio e continua ad accusare gruppi armati di fare uso di mine improvvisate.

ANGOLA – L’Angola ha ratificato la Convenzione per la Messa al Bando delle Mine il 5 luglio 2002. Nello stesso anno i finanziamenti stanziati per la mine action in Angola hanno conosciuto un significativo aumento raggiungendo la cifra complessiva di circa 21.200.000 dollari. Il coordinamento delle attività di mine action sta passando in mano alla Commissione Nazionale Inter-settoriale per lo Sminamento e l’Assistenza Umanitaria. Nel corso del 2002 le ONG di mine action hanno dichiarato di aver bonificato 2.800.000 mq di terreni minati, di aver condotto dei sopralluoghi su più di 7.800.000 mq e di aver distrutto più di 5.000 mine e 13.000 ordigni inesplosi. Secondo stime governative, sono stati impartiti programmi di sensibilizzazione a 543.713 persone e sono state registrate 287 nuove vittime da mine e ordigni inesplosi, contro le 673 registrate nel 2001, ma fonti non governative e le Nazioni Unite hanno denunciato un aumento degli incidenti da mine nel 2002 e nei primi mesi del 2003.

BIELORUSSIA – Il 3 settembre 2003 la Bielorussia ha completato l’adesione al Trattato. Nel corso del 2002 aveva distrutto 22.963 mine ed esteso fino al 2007 la moratoria sull’esportazione di mine.

BOSNIA – ERZEGOVINA – Una indagine nazionale sull’impatto delle mine è stata cominciata nell’ottobre 2002 e si prevede che sarà completata entro dicembre 2003. Secondo una stima del maggio 2003 l’area probabilmente contaminata da mine e ordigni inesplosi sarebbe di più di 2.000 kmq. Nell’aprile 2003 il consiglio dei ministri ha approvato una strategia di sminamento per il 2002-2010 che prevede la bonifica completa di mine e ordigni inesplosi entro il 2010. Nel corso del 2002 sono stati bonificati 6 milioni di mq e sono stati registrati 26 decessi e 46 casi di ferimento da mine e ordigni inesplosi, 72 vittime in tutto contro le 87 registrate nel 2001. Si continuano a rinvenire depositi di armi contenenti mine antipersona.

CAMBOGIA – Nel corso del 2002 sono stati bonificati un totale di 34.700.000 mq di terreno, con la rimozione di 41.030 mine antipersona, e sono state registrate 834 nuove vittime da mine e ordigni inesplosi, un numero leggermente superiore a quello registrato nel 2001.

CANADA – Il Canada ha continuato a giocare un ruolo chiave nella promozione dell’universalizzazione e della piena applicazione del Trattato per la Messa al Bando delle Mine. Il Fondo Canadese per le Mine è stato rinnovato il 29 novembre 2002 con uno stanziamento di 72.000.000 di dollari canadesi da spendere nei prossimi 5 anni. Nell’anno fiscale 2002-2003 il Canada ha devoluto 24.300.000 dollari canadesi (=16.400.000 dollari USA) ad attività di mine action, e ha finanziato incontri regionali per promuovere il Trattato in Afghanistan, Armenia, Croazia e Ucraina. Il Canada ha anche dato appoggio alla distruzione degli arsenali in Ciad, Mozambico, Romania, Ucraina e Yemen.

COLOMBIA – L’uso di mine da parte di gruppi di opposizione armata e formazioni paramilitari è aumentato considerevolmente. Secondo dati governativi, nel corso del 2002 sono stati registrati 638 casi di uso di mine. Attualmente, 30 dei 32 dipartimenti del Paese sono colpiti dalle mine. Il numero di vittime da mine e ordigni inesplosi è passato da 216 nel 2001 a 530 nel 2002 (un incremento del 145%) e altre 151 vittime sono state registrate tra gennaio e il 15 aprile 2003. Il 27 febbraio 2003 è stato approvato un piano nazionale per la mine action, e in marzo l’Organizzazione degli Stati Americani ha firmato con la Colombia un accordo di cooperazione e assistenza tecnica per l’azione contro le mine. Non è in corso alcuna attività sistematica di sminamento ma sono in crescita i programmi di sensibilizzazione sul rischio delle mine. La legislazione nazionale di applicazione del Trattato di Ottawa, L.759, è entrata in vigore il 25 luglio del 2002. La Colombia ha inoltre iniziato il programma di distruzione degli arsenali nel giugno 2003 e prevede di completarlo entro febbraio 2005. Un rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite nel febbraio 2003 contiene gravi accuse di utilizzo di mine da parte dell’esercito colombiano, ma il governo ha ammesso esclusivamente l’uso di mine di tipo Claymor, attivate a comando, consentite ai sensi della Convenzione di Ottawa.

COSTA RICA – Il Costa Rica si è dichiarato libero da mine nel dicembre 2002, con un anticipo di circa 7 anni rispetto alla scadenza prevista dal Trattato di Ottawa.

CROAZIA – La Croazia ha portato a termine la distruzione delle 199.003 mine contenute nei suoi arsenali nell’ottobre 2002. Nel corso del 2002 60.4 km di terreno sono stati restituiti alla popolazione civile. La Croazia ha dichiarato di avere speso per attività di mine action nel 2002 342.000.000 di kune, pari a 44 milioni di dollari USA, circa il 50% in più di quanto speso nel 2001, e ha espresso l’intenzione di liberarsi completamente dalle mine entro il 2009. La Croazia ha aderito al 2° Protocollo emendato sulle mine della Convenzione sulla Proibizione o sulle Restrizioni sull’Uso di Certe Armi Convenzionali che Potrebbero Essere Giudicate Eccessivamente Dannose o Aventi Effetti Indiscriminati il 25 ottobre 2002.

DANIMARCA – Si è registrato una notevole diminuzione dei fondi stanziati per la mine action, da 119.500.000 corone nel 2001 a 83.500.000 (pari a 10.600.000 dollari USA) nel 2002.

ERITREA – Un’indagine nazionale sull’impatto delle mine è stata iniziata nel maggio 2002. Nel maggio 2002 il governo ha annunciato la creazione dell’Autorità Eritrea per lo Sminamento con il compito di gestire le attività di mine action. Gli organismi governativi di coordinamento già esistenti sono stati sciolti, le ONG nazionali di sminamento chiuse e la maggior parte di quelle internazionali espulse dal Paese. Verso la fine del 2002 le Nazioni Unite hanno cominciato a dare appoggio per lo sminamento alla Commissione per il Confine Etiope-eritreo.

FILIPPINE – Tre gruppi di opposizione armata hanno fatto uso di mine o ordigni esplosivi improvvisati: il Nuovo Esercito del Popolo, il Fronte di Liberazione Islamica Moro ed il gruppo Abu Sayyaf. L’uso da parte del Fronte Moro ha costituito una violazione di un impegno scritto del gruppo a mettere al bando questi ordigni. Nel maggio 2003 il Congresso ha approvato la legislazione di applicazione del Trattato.

FRANCIA – La Francia ha aumentato gli stanziamenti per la mine action per il 2002 raggiungendo una cifra equivalente a più di 3.500.000 dollari USA. Il mandato della Commissione Nazionale per l’Eliminazione delle Mine Antipersona è stato rinnovato per 3 anni nell’ottobre 2002.

GERMANIA – La Germania ha incrementato di quasi il 50% rispetto al 2001 gli stanziamenti per la mine action, raggiungendo la cifra di 20.400.000 euro. Nel giugno 2002 il parlamento tedesco ha adottato una risoluzione con la quale chiedeva al governo di adoperarsi a livello nazionale ed internazionale per la messa al bando di tutte le mine anticarro dotate di spolette sensibili. Nel gennaio 2003 la Germania ha espresso il parere che le mine anticarro dotate di dispositivi di innesco con fili da inciampo o a trappola “non sembrano poter essere progettate in modo da poter evitare che un individuo le possa attivare, e per questo tali sistemi di detonazione non sono raccomandabili.”

GIAPPONE – Nel febbraio 2003 il Giappone ha ultimato la distruzione dei suoi arsenali di mine (poco più di 1 milione di unità). I finanziamenti stanziati per il 2002 ammontano a circa sette volte quelli stanziati per il 2001. Circa metà dei fondi per il 2002 sono stati destinati a programmi di mine action in Afghanistan.

ITALIA – Nel novembre 2002 l’Italia ha completato la distruzione del suo arsenale di più di 7.100.000 mine antipersona. L’Italia ha stanziato 9.910.000 euro per attività di mine action. Nell’aprile 2003 la Campagna Italiana Contro le Mine ha ospitato a Roma la riunione internazionale dei ricercatori del Landmine Monitor.

LITUANIA – La Lituania ha ratificato il Trattato di Ottawa il 12 maggio 2003 e diventerà Stato-parte a tutti gli effetti il 1° novembre di quest’anno. Nel luglio 2002 la Lituania aveva presentato volontariamente la relazione richiesta agli Stati-parte ai sensi dell’art.7 del Trattato, dichiarando un arsenale di 8.091 ed esprimendo l’intenzione di conservarle tutte per fini di addestramento. Nel corso del 2002 sono stati individuati e distrutti 4.999 ordigni inesplosi e mine.
MACEDONIA – La Repubblica Ex Jugoslava di Macedonia ha ultimato la distruzione del suo arsenale di 38.921 mine il 20 febbraio 2003. Nel corso del 2002 sono stati bonificati circa 3.900.000 mq, con la distruzione di 19 mine e 131 ordigni inesplosi.

MOZAMBICO – Il Mozambico ha portato a compimento la distruzione del suo arsenale di 37.318 mine il 28 febbraio 2003, secondo quanto stabilito in base al Trattato, conservandone 1.427 (anziché nessuna, come aveva in precedenza dichiarato) per fini di addestramento. Nell’aprile 2003 l’Istituto Nazionale di Sminamento ha dichiarato di avere rivisto le informazioni contenute nell’indagine sull’impatto delle mine del 2001 e di aver quindi deciso di ridurre del 38% la propria stima di aree minate, da 558 a 346 milioni di mq. Lo stesso Istituto ha dichiarato che nel 2002 sono stati bonificati in totale 8.9 milioni di mq, ma su questo esistono dati contrastanti. Il Mozambico ha inoltre dichiarato che sono state svolte attività di sensibilizzazione a favore di 202.334 persone, e che sono stati formati 100 operatori di mine risk education.

OLANDA – L’Olanda ha aumentato significativamente gli stanziamenti per la mine action e ha completato la distruzione degli arsenali nel dicembre 2002.

NORVEGIA – La Norvegia nel 2002 ha aumentato significativamente gli stanziamenti per la mine action e ha annunciato di voler mantenere l’attuale livello di finanziamento negli anni a venire, malgrado sia giunto al termine l’impegno quinquennale che prevedeva l’erogazione di 120 milioni di dollari per attività di mine action. La Norvegia ha inoltre continuato a giocare un ruolo di primo piano nella promozione dell’universalizzazione del Trattato di Ottawa.

REGNO UNITO – Nell’anno finanziario 2002-2003 il Regno Unito ha stanziato 10.700.000 sterline, contro i 12.000.000 erogati nell’anno precedente. Nel maggio 2003 è stato annunciato un finanziamento di 4 milioni di sterline per attività di bonifica e coordinamento della mine action in Iraq. Il Regno Unito ha ridotto di altre 3.116 unità il numero di mine conservate per addestramento e ha ulteriormente elaborato la propria posizione in merito alle operazioni congiunte con Stati che non siano parte della Convenzione di Ottawa e possono fare uso di mine, ribadendo che il transito di mine sul territorio di uno Stato parte costituisce una violazione del Trattato. Infine il Regno Unito ha dichiarato che i meccanismi di innesco a trappola non sono sistemi “accettabili” di detonazione per le mine anticarro.

ROMANIA – Tra l’aprile 2002 e l’aprile 2003 la Romania ha distrutto 486.000 mine antipersona, e nel dicembre 2002 il governo ha emanato una decisione che prevede l’istituzione di un gruppo di lavoro inter-ministeriale per il coordinamento delle attività di applicazione del Trattato di Ottawa.

SPAGNA – Nel corso del 2002 il Centro Internazionale di Addestramento per lo Sminamento ha tenuto corsi di formazione in sminamento umanitario per 100 operatori provenienti dall’Afghanistan e 23 provenienti da Angola e Mozambico.

SVEZIA – I fondi stanziati nel 2002 per la mine action hanno subito un drastico ridimensionamento. Nel maggio 2002 il governo ha presentato una nuova strategia per l’azione contro le mine. Nel marzo 2003 la Compagnia Bofors ha dichiarato di detenere 7.096 mine anziché 4.000 come indicato in precedenza dal governo. Di conseguenza il governo svedese ha rivelato che il numero di mine conservate per scopi di addestramento e ricerca è di 16.015.

SVIZZERA – La Svizzera ha aumentato i propri stanziamenti per la mine action includendo per la prima volta tra i Paesi beneficiari Afghanistan, Angola, Colombia, Etiopia, Libano e Sri Lanka. Circa metà dei finanziamenti sono stati destinati al Centro Internazionale di Ginevra per lo Sminamento Umanitario.

TUNISIA – La Tunisia ha distrutto altre 13.684 mine dei suoi arsenali e prevede di completare la distruzione entro settembre 2003. Nel giugno 2003 è stato istituito un comitato interministeriale per coordinare le attività relative all’applicazione del Trattato di Ottawa. Sono state condotte delle missioni preliminari per valutare le necessità del Paese in termini di sminamento.

TURKMENISTAN – Il Turkmenistan ha dichiarato di aver completato la distruzione dei propri arsenali (700.000 pezzi) il 28 febbraio 2003, ma di aver conservato 69.200 mine per addestramento. La Campagna Internazionale per la Messa al Bando delle Mine considera questo numero eccessivo e in violazione delle disposizioni del Trattato che indicano chiaramente che è consentito conservare solo il numero minimo indispensabile per attività di addestramento e ricerca.

UNGHERIA – Nel 2002 l’esercito ungherese ha rinvenuto 359.802 ordigni esplosivi, tra cui 15 mine innescate, risalenti alla seconda guerra mondiale.

Paesi firmatari

BURUNDI – Si continuano a ricevere informazioni attendibili riguardanti l’uso di mine sia da parte delle forze governative che dei gruppi di opposizione armata, strenuamente smentite dal governo. L’accordo di pace siglato nel 2002 contiene clausole che proibiscono l’uso di mine e stabiliscono l’obbligo di segnalare chiaramente e cartografare i campi minati, nonché di procedere alla bonifica. Un disegno di legge per la ratifica del Trattato di Ottawa, approvato dal Consiglio dei Ministri nel marzo 2003 è poi stato adottato dal senato in giugno. Nel corso del 2002 si sono registrate almeno 114 nuove vittime da mine o ordigni inesplosi.

ETIOPIA – Il primo programma nazionale di sminamento umanitario attivo nel Paese è partito a metà del 2002. Entro gennaio del 2003 aveva già portato alla bonifica di 396.555 mq di terreno nel Tigrè, con la distruzione di 132 mine antipersona, 12 mine anticarro e 251 ordigni inesplosi. Un’indagine sull’impatto delle mine a livello nazionale verrà avviata ad ottobre 2003. Nel 2002 si sono registrate 67 nuove vittime da mine/ordigni inesplosi, 301.372 persone sono state raggiunte da programmi di sensibilizzazione sul rischio delle mine e sono stati ricevuti aiuti destinati alla mine action per 8.700.000 dollari USA.

GRECIA – La Grecia ha completato l’iter legislativo interno per autorizzare la ratifica del Trattato di Ottawa e il 3 maggio 2003 Grecia e Turchia hanno dichiarato che avrebbero aderito al Trattato simultaneamente. Sempre in maggio il Ministero della Difesa ha rivelato per la prima volta che gli arsenali di mine detenuti in Grecia ammontano a poco più di un milione di unità.

INDONESIA – L’Indonesia ha continuato a fare progressi verso la ratifica. Si sono registrati numerosi incidenti causati da mine di fattura rudimentale e trappole esplosive nelle province di Ambon e Aceh.

POLONIA – La Polonia ha presentato volontariamente il rapporto richiesto agli Stati parte ai sensi dell’art. 7 del Trattato, dichiarando un arsenale di più di un milione di mine. Nel corso del 2002 sono state rinvenute e distrutte 2.626 mine e 42.006 ordigni inesplosi.

SUDAN – Nel maggio 2003 il Consiglio dei Ministri del Sudan ha espresso ufficialmente il proprio sostegno nei confronti del Trattato di Ottawa e l’ha trasmesso al senato perché autorizzi la ratifica. Sebbene gli accordi di cessate il fuoco comprendano disposizioni che vietano l’uso di mine, entrambe le parti del conflitto continuano ad accusarsi a vicenda di utilizzarle. Nel settembre 2002 è stato siglato un memorandum d’intesa tra il governo sudanese, l’SPLM/A e l’agenzia delle Nazioni Unite per la mine action (UNMAS) in base al quale l’UNMAS fornirà appoggio al Sudan nelle attività di mine action. L’UNMAS ha aperto un Centro Nazionale di Mine Action a Khartoum ed un ufficio di coordinamento per la mine action nel Sudan meridionale a Rumbek. Le attività di mine action e mine risk education sono in espansione.

UCRAINA – Tra il luglio 2002 e il maggio 2003 sono state distrutte circa 405.000 mine, e nel corso del 2002 sono state bonificate 17.000 mine e ordigni inesplosi risalenti per lo più alla seconda guerra mondiale.

Paesi non firmatari

AZERBAIGIAN – Nel settembre 2002 è stata avviata un’indagine nazionale sull’impatto delle mine. Secondo i dati preliminari si sospetta la presenza di mine in 650 comunità in 27 regioni, ma l’80% di queste sarebbero “a basso impatto”. Nel 2002, due ONG nazionali hanno bonificato 1.118.000 mq di terreno, ne hanno delimitati altri 1.221.000 per la bonifica, e hanno identificato e registrato altri 66.352.000 mq in 12 regioni come colpiti dalle mine.

BIRMANIA (MYANMAR) – L’esercito birmano ha continuato a collocare mine, come anche 15 gruppi di opposizione armata (due più di quelli identificati nel 2001 come utilizzatori di mine).

CINA – In seguito alla firma di un accordo sulla frontiera, sono iniziate delle attività di bonifica nelle zone di confine con il Vietnam nelle province dello Yunnan e Guanxi.

EGITTO – Nel marzo 2003 l’Egitto ha annunciato un piano nazionale ventennale per la rimozione di mine e lo sviluppo della costa nordoccidentale.

ESTONIA – Il primo ministro ha dichiarato che il Paese stava prendendo seriamente in considerazione l’adesione ed ha avviato il necessario processo di deliberazioni interne. Nel corso del 2002 sono stati distrutti 1.675 ordigni inesplosi.

FINLANDIA – Nel 2002 la Finlandia ha stanziato 4.800.000 euro per programmi di mine action.

GEORGIA – Continuano le indicazioni di uso di mine da parte delle forze armate georgiane, fermamente smentite dal governo. Nel corso del 2002 si sono registrate 70 nuove vittime da mine/ordigni inesplosi. La NATO ha acconsentito a fornire assistenza per la bonifica nei pressi di campi militari georgiani e delle ex basi militari sovietiche.

INDIA – Tra il dicembre 2001 e il luglio 2002 sono state seminate grandi quantità di mine lungo il confine con il Pakistan. Numerosi i casi di incidenti denunciati. L’esercito indiano ha intrapreso importanti operazioni di bonifica a partire dall’ottobre 2002.

IRAN – Nel luglio 2002 l’UNDP ha firmato un accordo con l’Iran per contribuire a sviluppare una strategia di mine action e fornire addestramento nei diversi aspetti della mine action.

IRAQ – Il 2003 è stato un anno di profondi sconvolgimenti politici, militari e umanitari per l’Iraq. Il conflitto iniziato nel marzo 2003 ha esposto ancor più la popolazione civile al pericolo delle mine e degli ordigni inesplosi, soprattutto a causa delle munizioni irachene abbandonate e delle munizioni cluster usate dalle forze anglo-americane e rimaste inesplose. Le forze armate irachene hanno usato mine in diverse regioni del Paese. Il Centro per le Operazioni Umanitarie ha raccolto informazioni su 317 aree minate, 1.102 siti inquinati dalle cluster bombs alleate e 707 altre località contaminate da ordigni inesplosi.

A metà marzo, quando l’attacco era ormai imminente, tutti i programmi di sminamento tranne uno in corso nel nord dell’Iraq sono stati sospesi, ma sono poi ripresi ed estesi anche a nuove aree. Per la prima volta sono stati istituiti programmi di mine action nel sud dell’Iraq, dove opera anche la ONG italiana Intersos con un programma di bonifica da ordigni inesplosi nell’area di Bassora. Tutte le operazioni di mine action in Iraq sono coordinate da un team di coordinamento delle Nazioni Unite di recente creazione. Nel mese di marzo le Nazioni Unite hanno richiesto 20.400.000 dollari per la mine action in Iraq nell’ambito di un programma di “risposta rapida” della durata di sei mesi. Numerosi Paesi hanno versato o promesso fondi e la Commissione Europea nel mese di giugno ha annunciato uno stanziamento di 10 milioni di euro.

Nel corso dell’anno nel Kurdistan iracheno (Iraq settentrionale) sono state registrate 457 vittime da mine/ordigni inesplosi, mentre non si conoscono le statistiche per il resto del Paese. L’incidenza di vittime nel Kurdistan iracheno si è impennata durante e dopo l’ultimo conflitto, con un aumento del 90% registrato dalle Nazioni Unite.

ISRAELE – Israele ha prorogato la moratoria sulle esportazioni fino al luglio 2005 e ha dichiarato di aver proceduto alla distruzione di tonnellate di mine nel corso del 2002.

KUWAIT – Nel 2002 sono state rinvenute e distrutte almeno 39 mine e 2.400 munizioni cluster inesplose.

LAOS – Una crisi finanziaria a metà del 2002 ha causato una significativa riduzione delle operazioni di bonifica e l’allontanamento di quasi metà del personale addetto alla bonifica di ordigni inesplosi. Le operazioni sono poi gradualmente riprese ed il personale è stato nuovamente assunto. Nel corso dell’anno sono stati bonificati 8.400.000 mq di terreno e sono stati distrutti 98.963 ordigni inesplosi. Sono stati condotti programmi di sensibilizzazione in 683 villaggi, che hanno coinvolto 160.053 persone. Nel corso del 2002, sono state registrate 99 vittime da mine/ordigni inesplosi in 9 province.

LETTONIA – Nell’aprile 2003, l’ambasciatore lettone presso le Nazioni Unite a Ginevra ha annunciato che il suo Paese potrebbe aderire alla Convenzione di Ottawa entro il 2004 e nel mese di maggio la Lettonia ha presentato volontariamente la relazione prescritta agli Stati parte ex art. 7 della Convenzione, rivelando di possedere 2.980 mine, esclusivamente per addestramento. La Lettonia ha aderito al 2° Protocollo emendato sulle mine della Convenzione sulla Proibizione o sulle Restrizioni sull’Uso di Certe Armi Convenzionali che Potrebbero Essere Giudicate Eccessivamente Dannose o Aventi Effetti Indiscriminati il 22 agosto 2002. Nel 2002 sono stati rinvenuti e distrutti 5.700 ordigni inesplosi.

LIBANO – La raccolta di dati per l’indagine sull’impatto delle mine a livello nazionale, iniziata nel settembre 2002, si è conclusa nell’aprile 2003. Nel 2002 l’esercito ha dichiarato di aver sminato 1.700.000 mq di terreno e di aver distrutto 7.973 mine antipersona, 139 mine anticarro e 8.109 ordigni inesplosi. Nell’ambito dell’Operazione Emirati Solidarietà, finanziata con 50 milioni di dollari dagli Emirati Arabi Uniti, due imprese commerciali hanno bonificato 3.900.000 mq, rimuovendo e distruggendo, tra il maggio 2002 e il maggio 2003, 30.904 mine antipersona, 1.476 mine anticarro e 1.400 ordigni inesplosi nel Libano meridionale. Tra il maggio 2002 e il giugno 2003 i programmi di sensibilizzazione realizzati nel sud del Paese hanno coinvolto direttamente 95.000 dei 180.000 studenti della regione e hanno raggiunto un totale di 500.000 persone. Nel corso del 2002 sono state registrate 42 nuove vittime da mine/ ordigni inesplosi, un numero in netto calo rispetto all’anno precedente.

NEPAL – Per la prima volta il governo e le autorità militari hanno ammesso apertamente e ufficialmente che le forze armate hanno fatto ricorso a mine antipersona. Un rappresentante dell’esercito ha inoltre ammesso che sono state prodotte mine nel Paese. L’uso di mine e ordigni esplosivi improvvisati sia da parte dell’esercito che delle forze di opposizione armata è aumentato nel corso del 2002, ed è stato registrato in tutti i 75 distretti del Paese, ma si è praticamente interrotto in seguito al cessate il fuoco siglato nel gennaio 2003 (e ora nuovamente saltato). Nel corso di una missione congiunta di rappresentanti della Campagna Nepalese e Internazionale per la messa al bando delle mine sia il governo che i comandanti delle formazioni maoiste hanno espresso la volontà di inserire la proibizione dell’uso di mine nel codice di condotta del cessate il fuoco.

PAKISTAN – Il Pakistan ha dichiarato di aver bonificato la maggior parte dei campi minati predisposti in seguito all’escalation di tensione militare con l’India nel dicembre 2001. Si continuano però a verificare incidenti da mine nelle aree di confine sia con l’India che con l’Afghanistan. Nel 2002 sono state registrate 111 vittime da mine, tra le quali 25 bambini. Le popolazioni tribali hanno inoltre fatto uso di mine anticarro nel Baluchistan e nel Punjab. A partire dal gennaio 2003 è stato avviato un progetto pilota non-governativo di sensibilizzazione nelle aree tribali dell’agenzia del Bajaur, al confine con l’Afghanistan.

RUSSIA – Le forze armate russe hanno continuato a fare uso di mine in Cecenia nel 2002 e 2003. Le autorità federali hanno invece negato che le forze russe incaricate del mantenimento della pace in Georgia abbiano fatto uso di mine nell’ottobre 2002.

Nel 2003 la Russia ha per la prima volta annunciato di aver distrutto più di 16.800.000 mine antipersona tra il 1996 e il 2002 compreso. Nel novembre 2002 un alto ufficiale dell’esercito ha dichiarato che negli ultimi 8 anni la Russia non ha prodotto mine di tipo PFM-1, PMN, PMN-2 e PMN-4. La moratoria di otto anni sulle esportazioni è terminata il 1°dicembre 2002 ma fonti ufficiali hanno fatto sapere che sono in atto manovre per estenderla formalmente.

SERBIA E MONTENEGRO – Il 20 giugno 2003 il Parlamento ha approvato una legge che autorizza l’accessione alla Convenzione di Ottawa. L’iter legislativo in questo senso ha subito dei ritardi a causa del processo di ristrutturazione costituzionale che ha portato alla nascita del nuovo stato di Serbia e Montenegro. Il Ministero della Difesa ha rivelato che gli arsenali di mine del Paese ammontano a poco più di 1.300.000 unità. Nel marzo 2003, il Centro per l’Azione Contro le Mine di Serbia e Montenegro ha stimato che 39 milioni di mq di territorio potrebbero essere contaminati da mine e sub-munizioni inesplose. Si continuano a registrare incidenti da mine nella Serbia meridionale ma non è chiaro se questo stia ad indicare un uso continuato di mine.

SOMALIA – Il 12 novembre 2002 i rappresentanti di 16 fazioni somale riunite ad Eldoret, Kenya, hanno sottoscritto un impegno a mettere al bando le mine promosso dall’ONG Geneva Call. I tentativi di insediare uffici del Programma ONU per la Mine Action a Mogadiscio, Baidoa e Garowe sono stati abbandonati per motivi di sicurezza.

SRI LANKA – Nell’ottobre 2002 il governo ha manifestato la volontà di accedere alla Convenzione di Ottawa a condizione di poter raggiungere un accordo con il gruppo di opposizione armata LTTE sulla proibizione dell’uso delle mine. Nel dicembre 2002, nel corso dei negoziati di pace tenutisi a Oslo, una petizione popolare per la messa al bando delle mine firmata da oltre un milione di persone è stata consegnata ai rappresentanti del governo e del LTTE. Il cessate il fuoco del febbraio 2002 intanto aveva permesso una forte espansione delle attività di mine action: nel 2002 sono stati bonificati 16.356.485 mq di terreno con la rimozione di 36.880 mine e 10.198 ordigni inesplosi. Altri 444.494 mq sono stati bonificati tra gennaio e marzo 2003, con la distruzione di 17.996 mine e 2.951 ordigni inesplosi. Il governo ha istituito un Comitato di Coordinamento per la mine action. L’UNICEF e varie ONG hanno esteso le loro attività di sensibilizzazione. Nel corso del 2002 sono state registrate 142 nuove vittime da mine ma è probabile che la cifra reale sia più alta.

STATI UNITI – Nell’anno fiscale 2002, gli Stati Uniti hanno stanziato 76.900.000 dollari (circa 5 milioni di dollari meno che nell’anno precedente) per attività di mine action in 37 Paesi. Non risulta che le forze USA abbiano utilizzato mine durante le operazioni militari in Iraq, anche se ne avevano trasferite nell’area per un possibile uso durante il conflitto. L’amministrazione Bush frattanto non ha portato a termine il riesame della politica in materia di mine iniziato nel giugno 2001. Nel maggio 2002 il Pentagono ha dichiarato che non sarà in grado di rispettare la scadenza del 2006 (indicata dalla precedente amministrazione) per lo sviluppo e la messa in opera di tecnologie alternative alle mine. Il budget stanziato per lo sviluppo di tali tecnologie alternative per il periodo 2003-2009 è di 1,07 miliardi di dollari.

In Afghanistan le forze armate USA stanno usando campi minati dell’era sovietica per delimitare e proteggere le proprie aree e i comandi militari non hanno dichiarato cosa stiano facendo per adempiere alle obbligazioni derivanti dal 2° Protocollo emendato sulle mine della Convenzione sulla Proibizione o sulle Restrizioni sull’Uso di Certe Armi Convenzionali che Potrebbero Essere Giudicate Eccessivamente Dannose o Aventi Effetti Indiscriminati riguardo a tali campi minati.

Nei primi 5 mesi del 2003, 31 soldati statunitensi sono stati feriti o uccisi dallo scoppio di mine o ordigni inesplosi in Afghanistan e Iraq.

TURCHIA – Il 12 marzo 2003 l’Assemblea Nazionale ha adottato all’unanimità una legge, successivamente firmata dal Presidente, , successivamente firmata dal Presidente che autorizza l’accessione alla Convenzione di Ottawa. Il 3 marzo 2003 i ministri degli esteri greco e turco hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che annunciava che i due Paesi avrebbero proceduto all’adesione alla Convenzione simultaneamente. Inoltre nel maggio 2003 la Turchia ha dichiarato che l’esercito aveva cominciato a pianificare la distruzione delle mine accumulate negli arsenali. Le operazioni di bonifica presso il confine con la Bulgaria sono state dichiarate completate nel maggio 2002. Continua invece la bonifica di altre aree. Fonti governative hanno confermato 21 nuove vittime da mine nel 2002, in netta diminuzione rispetto alle 58 registrate nel 2001.

Altro

CECENIA – Continua l’uso di mine da parte dell’esercito russo e dei gruppi armati ceceni. Continuano anche i programmi di sensibilizzazione e assistenza alle vittime da parte dell’UNICEF e del Comitato Internazionale della Croce Rossa nel Caucaso settentrionale. Nel 2002 il Ministero della Sanità ceceno ha registrato 5.695 vittime da mine e ordigni inesplosi, tra cui 938 bambini.

KOSOVO – Durante il 2002 i Corpi di Protezione del Kosovo hanno bonificato 203.360 metri quadrati di terreno, distruggendo 9 mine antipersona, 206 sub-munizioni cluster e 29 ordigni inesplosi. Sono inoltre state identificate 14 nuove aree pericolose. Le cifre riguardanti le nuove vittime oscillano da 15 a 24, secondo le fonti, e sono state per la maggior parte causate da ordigni inesplosi. I finanziamenti per la mine action in Kosovo nel 2002 sono ammontati a 1.400.000 dollari.

UNIONE EUROPEA – Nel 2002, la Commissione Europea ha stanziato un totale di 42 milioni di euro per attività di mine action (un aumento di circa il 50% rispetto al 2001). Il 3 dicembre 2002 la Commissione ha adottato la sua “Strategia per l’azione contro le mine” per il periodo 2002-2004.